Confraternita del Sacro Cuore di Gesù - Cattedrale di Bisceglie

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Confraternita del Sacro Cuore di Gesù

Eretta canonicamente il 28 Febbraio 1884 dall’Arcivescovo D. Giuseppe dei Bianchi Dottola.


La devozione si diffonde nella Collegiata di San Matteo il 1808 grazie all’apostolato dell’Abate Vincenzo Bruni.

La Confraternita viene istituita in prima istanza nel 1827 in forma di Pia Unione affiliata alla Congregazione romana di Santa Maria della Pace e successivamente come Pia Associazione con il titolo di Società del Sacro Cuore di Gesù dall’Abate Angelo Visciglio il 28 Ottobre 1881.

Il 17 Maggio 1828 il Presidente del Supremo Consiglio di Cancelleria del Regno delle due Sicilie concede il “Regio exequatur” alla Confraternita.

Nell’1887 si procede alla progettazione e costruzione di una cappella gentilizia per la sepoltura dei confratelli (i confratelli che contribuirono alla raccolta dei fondi necessari furono circa 209). Il 1 Marzo 1890 veniva approvato dall’Arcivescovo di Trani e Amministratore della Chiesa Vescovile di Bisceglie lo statuto della stessa Confraternita.

Nel 1926 l’Arcivescovo Giuseppe Maria Leo nomina commissario della Confraternita il Servo di Dio Don Pasquale Uva.

La Confraternita custodisce e promuove il culto al Cristo morto il Venerdì Santo e al Sacro Cuore di Gesù il venerdì dopo la Festa del Corpus Domini.



Immagini Sacre della Confraternita custodite nell’Abazia dei SS. Matteo E Nicolò.

Gesù Crocifisso

Scultura in cartapesta del sec. XVI, di scuola napoletana, attribuita ad autore ignoto. Per diversi anni la scultura è stata manomessa e trasformata da Cristo crocifisso in Cristo deposto.
Dopo i restauri del 2006 è stato collocato nell’abside della Concattedrale riassumendo il suo stato originario.

Gesù morto

Statua commissionata dalla Confraternita nel 1890, quando era parroco dell’Abazia dei SS. Matteo e Nicolò l’abate Francesco Todisco e priore il Signor Demetrio Martucci. La scultura è in cartapesta, attribuita ad autore ignoto della scuola meridionale.

Il Gesù morto è portato in processione il venerdì santo in una “bara o catina o culla” del sec. XIX, lavorata in legno decorato a foglia argento meccato. Opera attribuita alla scuola pugliese.
  
Sacro Cuore di Gesù

Scultura lignea di manifattura meridionale, autore ignoto, del periodo tra il 1790 e il 1850.


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